I momenti significativi a livello podistico - 68° puntata - L'arrivo di un problema - 1° parte

Arrivò quel mercoledì, ero molto ansioso di infilare le scarpe ai piedi e allenarmi, non volevo mollare, quello era poco ma sicuro, dovevo capire cosa stava succedendo, e non era facile, perché sentivo unicamente del bruciore localizzato e poco altro...

Primi kilometri, niente, tutto a posto, iniziavo a tirare un sospiro di sollievo, ma verso il 5° km il bruciore al tendine d'Achille si ripresentò, questa volta con intensità crescente, al punto tale che dopo pochi minuti era impossibile tenere la scarpa a contatto con il tallone, pazzesco, dovetti fermarmi e togliere la scarpa, sollievo immediato, aspettai qualche minuto, tentai di riprendere la corsa, nulla, pochi metri e il bruciore stavo tornando, ancora forte, ero sul lungomare, andai sulla sabbia, scalzo, volevo tenere il tallone il più libero possibile, feci dello stretching localizzato, infilai nuovamente le scarpe, slacciate e senza le calze, per dare meno pressione possibile, ancora negativo, ancora dolore, tanto, veramente, dovetti alzare bandiera bianca, tenere le scarpe in mano, mettendo nuovamente i calzini, per limitare e combattere l'eventualità di piccole escoriazioni, e mestamente rientrai a casa, umore sotto ai piedi, dolore forte, feci una doccia, che più che ripulirmi aveva il compito di togliere la negatività che avevo accumulato, ricordo che la mia ex-moglie minimizzò sull'accaduto, dicendomi che la giornata seguente sarei stato meglio, ma la mia sensazione era ben diversa, da quando avevo aumentato la mia percorrenza settimanale avevo preso l'abitudine di andare una volta a settiamana dal mio masso-fisioterapista di fiducia, allo scopo di prevenire eventuali infortuni ed avere le gambe in ordine per la gara seguente, l'appuntamento l'avevo per la giornata seguente, con il cuore in mano, pieno di speranza nella sua opera, mi recai da lui, cercando parole e segnali di conforto...

Raccontai minuziosamente quello che era accaduto, con la speranza che tirasse fuori la bacchetta magica dal suo cassetto e con il suo tocco mi sistemasse immediatamente la problematica che stavo evidenziando, al contrario mi sembrò sin da subito molto serio, perché la situazione non si presentava bene, a suo modesto avviso, merita un attimo di presentazione questa figura, era un professionista molto valido e quotato, che aveva lasciato il giro della Nazionale di Atletica Leggera per aprire un nuovo studio, e prendersi cura e carico degli atleti locali, voleva mettere su famiglia e la vita dietro ai raduni degli atleti professionisti mal si coniugava con la sua nuova necessità di avere maggiore tranquillità e pace, oltretutto voleva seguire i podisti in maniera più continuativa, un caso come il mio meritava attenzione, purtroppo, e cure sistematiche, la 1° cosa che mi disse fu quella se fossi disposto a soffrire, inizialmente non capivo bene la portata e la natura di quell'affermazione, ma alla mia risposta affermativa lui disse semplicemente di prepararmi a soffrire, e parecchio, perché purtroppo quella era, più che probabilmente, un'inizio di una tendinite, da prendere assolutamente con le molle e bersagliare da più punti, al termine di quella 1° seduta interamente dedicata a quella problematica mi elencò diverse tipologie di cure per affrontare quella tendinite, più ne avrei fatti, minore sarebbe stato il tempo di stop, stop, quella parola difficilmente l'avevo conosciuta, nella mia tranquilla carriera di podista amatoriale, mi ero fermato per mia volontà diverse volte nella mia vita, ma rarissimamente per problemi fisici, cosa aveva di speciale quel dolore, quel bruciore sul tendine d'Achille??

Continua...